Il porto di Camelia
Books
Il racconto di un sogno intero, dall'inizio della "strada" fino al "risveglio" trascritto come un viaggio onirico nel mondo dell'illusione e della meraviglia. E poi la "denuncia" della pigrizia come causa prima dell'afflizione e della caducità prematura dell'immaginazione dell'uomo. Ogni capitolo rappresenta una presa di coscienza di colui che viaggia, passando dalla fase di completa inconsapevolezza a quella di conoscenza di sé e delle persone "a lui ignote ma non del tutto". Il passato riemerge in ogni capitolo con la veemenza di una cannonata su di un telo di carta, la speranza smussa gli angoli della tristezza e dell'angoscia, la vera paura è quella del non ritorno a casa. Il protagonista si sente spesso vicino alla morte, che vede come liberazione dei propri peccati e paure, ma è in quel momento che accade qualcosa, come un frastuono nel silenzio, che lo riporta al suo cammino facendogli supporre che non deve darsi per vinto, che non può arretrare dinanzi alla vita e, in essa, alla ricerca della verità.
Il racconto si dirama all’interno di un sogno vissuto dall’autore in una sola notte. Ranuncolus si ritrova su di una piccola e sgangherata imbarcazione in compagnia di un uomo, Thymus, “a lui ignoto ma non del tutto”, e insieme inizieranno un viaggio indimenticabile. Il tempo è scandito da un impetuoso Tsunami che li farà approdare ai porti di un’isola perfettamente circolare. Questa terra a seconda del vento da cui è investita produce diverse forme di flora e fauna così come di uomini e donne che, prima o poi, faranno parte dell’equipaggio capitanato da Thymus.
Per fuggire l’“onda contro il porto”, insieme, ricorderanno ciò che fu e come poterlo rianimare, ma questa volta in una forma imperitura.
Un sogno che comincia con la descrizione di un mondo nel quale la condizione umana diviene sempre più simile a quella animale. Simul, un ragazzo affetto da bipolarismo, decide di partire, alla scoperta di sé stesso, così incontra due personaggi: Vinayaka e Svar, padre e figlia, i quali gli offrono vitto e alloggio per una notte e un abito cucito per anni in attesa del suo arrivo. L’indomani, Simul, si sveglia in un letto di una casa di cura. Qui c’è Huriya, un’infermiera speciale, la quale lo informa che ormai sono anni che Simul si trova in quel posto. Simul chiede a Huriya di liberarlo, lei lo accontenta per l’ennesima volta. Ad ogni risveglio, nuove avventure. Nelle loro peripezie ci sono molti temi: follia, libertà, amore, paura, umiltà, crudeltà, sogno, scienza e fede.
Poetry
Per Navigare servono coordinate geografiche, abilità, esperienza e una certa dose di coraggio. Non così differente è il mestiere del poeta; un autore deve infatti essere in grado di affrontare ed evidenziare, attraverso la sua scrittura, la gioia e il dolore del vivere. Arduo dunque è il suo compito. Tra burrasche indomabili e mostri mitologici, come ci insegna la letteratura, ogni navigante vorrebbe scrutare col suo sguardo l’orizzonte per gridare: «Terra!», sia essa il sinonimo geografico di un nuovo luogo da scoprire, sia essa il sinonimo visivo di un insperato quanto voluto ritorno a casa. A ogni autore presente nella collana è stato chiesto di scavalcare le proprie astratte colonne d’Ercole per tracciare un personale diario di bordo poetico, un metodo per definire i pensieri più intimi e i vissuti più reconditi; un modo per esporre il proprio mare dentro, affinché si possa essere degli Ulisse nel e del mondo contemporaneo.
Il Premio Fedor Dostoevskij è stato indetto per celebrare i due secoli dalla nascita del grande pensatore russo, l'11 novembre del 1881. I suoi testi hanno attraversato generazioni per secoli, senza che quelle pagine sentissero la polvere del tempo che inevitabilmente si deposita sui testi figli solo del momento. Mi piace definirlo un pensatore, prima che un grande scrittore; distendere le parole sulla pagina è solo il sintomo che qualcosa è già accaduto, come ho osservato nella mia ultima opera, che tanto spazio concede alla ricerca e che anticipa o accompagna la stesura di un testo: "l'indagine che anticipa la scrittura è essa stessa letteratura"*, e Dostoevskij è un indagatore dell'esistenza, dei tormenti che porta alla conoscenza dell'altro, affronta e analizza il disagio del diverso che deve confrontarsi con gli standard delle società conformista... (Tratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)